"All'Amato Se Stesso Dedica Queste Righe L'Autore"
Quattro.
Pesanti come un colpo.
"A Cesare quel che di Cesare, a Dio quel che di Dio".
Ma uno
come me
dove potr ficcarsi?
Dove mi si apprestata una tana?
S'io fossi
piccolo
come il Grande Oceano,
mi leverei sulla punta dei piedi delle onde,
con l'alta marea carezzando la luna.
Dove trovare un'amata
uguale a me?
Angusto sarebbe il cielo per contenerla!
Oh, s'io fossi povero!
Come un miliardario!
Che cos' il denaro per l'anima?
Un ladro insaziabile si annida in essa.
All'orda sfrenata dei miei desideri
non basta l'oro di tutte le Californie.
S'io fossi balbuziente
come Dante
o Petrarca!
Accendere l'anima per una sola!
Ordinarle con versi di struggersi in cenere!
E le parole
e il mio amore
sarebbero un arco di trionfo:
pomposamente,
senza lasciar traccia, vi passerebbero sotto
le amanti di tutti i secoli.
Oh, s'io fossi
silenzioso
come il tuono,
gemerei,
stringendo con un brivido il decrepito eremo della terra.
Se urler a squarciagola
io
con la mia voce immensa,
le comete torceranno le mie braccia fiammeggianti,
gettandosi a capofitto sulla malinconia.
Coi raggi degli occhi rosicchierei le notti
se fossi
appannato
come il sole!
Che bisogno ho io
di abbeverare col mio splendore
il grembo dimagrato della terra!
Passer,
trascinando il mio enorme amore.
In quale notte
delirante,
malaticcia,
da quali Golia fu concepito,
cos grande
e cos inutile?
Vladimir Majakovskij (1916)
Traduzione di Angelo Maria Ripellino"
Terribilmente stanco.
Quattro.
Pesanti come un colpo.
"A Cesare quel che di Cesare, a Dio quel che di Dio".
Ma uno
come me
dove potr ficcarsi?
Dove mi si apprestata una tana?
S'io fossi
piccolo
come il Grande Oceano,
mi leverei sulla punta dei piedi delle onde,
con l'alta marea carezzando la luna.
Dove trovare un'amata
uguale a me?
Angusto sarebbe il cielo per contenerla!
Oh, s'io fossi povero!
Come un miliardario!
Che cos' il denaro per l'anima?
Un ladro insaziabile si annida in essa.
All'orda sfrenata dei miei desideri
non basta l'oro di tutte le Californie.
S'io fossi balbuziente
come Dante
o Petrarca!
Accendere l'anima per una sola!
Ordinarle con versi di struggersi in cenere!
E le parole
e il mio amore
sarebbero un arco di trionfo:
pomposamente,
senza lasciar traccia, vi passerebbero sotto
le amanti di tutti i secoli.
Oh, s'io fossi
silenzioso
come il tuono,
gemerei,
stringendo con un brivido il decrepito eremo della terra.
Se urler a squarciagola
io
con la mia voce immensa,
le comete torceranno le mie braccia fiammeggianti,
gettandosi a capofitto sulla malinconia.
Coi raggi degli occhi rosicchierei le notti
se fossi
appannato
come il sole!
Che bisogno ho io
di abbeverare col mio splendore
il grembo dimagrato della terra!
Passer,
trascinando il mio enorme amore.
In quale notte
delirante,
malaticcia,
da quali Golia fu concepito,
cos grande
e cos inutile?
Vladimir Majakovskij (1916)
Traduzione di Angelo Maria Ripellino"
Terribilmente stanco.
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grazie del commento cmq
si ok, scusa. ultimamente mi riesce bene solo dire cazzate
buona serata!