Ecco che il fuoco
si fa lamelle di sugo
rosso ocra verde
smorto
scema gioca
non troppo presto!
prima di morire
traccia una vena
rosso scuro
sulla finestra
giallo palude, i resti
di un sole pianto
sul vetro di maggio:
la vena disegna dei sentieri
da provare
e si assottiglia in mille direzioni,
un tempo era macchia spessa
compatta e scura
tagliava al sole la strada
cementava la stanza
nell’ombra dell’Orco:
un solo grosso modo
accumularsi tetro e nodoso
espandersi ritorto
e inesploso
sordo cane dal rancore immoto.
Invece nelle rapidi frecce
frantumaglie di cristallo
lo scuro tradisce
trama
prima guardare
in pochi una squadra
veloci azzardati
strisciare in silenzio
la luna, lo spazio,
il nero suo senso
c’è varco, c’è soglia
c’è muto cantilenare?
Allora corri
tartaglia
rischio roco
e urla di canaglia